

Maserati è da sempre sinonimo di auto di lusso, ma pochi sanno che, per un breve ma intenso periodo tra gli anni ’50 e ’60, il marchio ha brillato non solo sulle quattro ruote, ma anche nel mondo delle due ruote.
Le moto Maserati sono state uno dei tanti simboli del miracolo economico che ha caratterizzato l’Italia del dopoguerra. Oggetti che riuscivano a combinare alla perfezione eleganza e prestazioni ad un design inconfondibile: linee affusolate, motore potente e cura artigianale per ogni dettaglio, ecco cosa rendeva queste motociclette oggetti di desiderio per appassionati e piloti. Oggi, questa straordinaria eredità rivive nella “Galleria Ascari“, una collezione privata e unica custodita a Modena, presso la dependance de La Corte dei Sogni.
L’avventura motociclistica di Maserati nasce nel 1953 con l’acquisizione della bolognese Italmoto, segnando in questo modo l’inizio di una produzione molto vasta, che spazia da modelli leggeri e maneggevoli, come la 125cc, fino alle più performanti 250cc quattro tempi. Grazie al prestigio del nome che il Tridente già deteneva, queste motociclette riuscirono ad avere un grande successo, arrivando a conquistare mercati nazionali e internazionali, prendendo anche parte a competizioni come il Motogiro d’Italia.
In quegli anni però l’avvento dell’automobile, che divenne a tutti gli effetti il mezzo di trasporto per eccellenza, danneggiò il mercato dei veicoli a due ruote. Proprio per questo, nonostante l’ottima qualità e il grande fascino di queste moto, la divisione motociclistica Maserati, si trovò costretta a chiudere i battenti nei primi anni ‘60 dello scorso secolo.
Furono quindi una decina d’anni quelli che portarono le motociclette Maserati sulle strade, 10 anni che oggi possiamo raccontare grazie alla passione e alla dedizione di collezionisti come Andrea Ascari, che raccontano attraverso queste veicoli una tra le epoche storiche più floride per l’intero paese, un capitolo della Motor Valley che ancora in pochi conoscono.
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