

Abbiamo chiacchierato con Filippo Beltrami, giovane CEO e giovanissimo fondatore di Beltrami.Design, una delle realtà più innovative e interessanti del panorama Motor Valley.
Nata a Reggio Emilia da un sogno di Filippo, oggi Beltrami.Design è riconosciuta a livello internazionale per le sue e-bike dallo stile dirompente, capaci di ridefinire il mercato. Ma, come leggerete nelle prossime righe, l’ambizione di Filippo va ben oltre il mondo delle due ruote…
Tutto è iniziato da un sogno: entrare nel mondo delle moto. Fin da bambino ho sempre avuto una passione per le due ruote e, insieme, il desiderio di creare qualcosa di mio, diverso da tutto ciò che già esisteva. Crescendo in una famiglia di imprenditori del reggiano, sembrava naturale seguirne le orme. Ma io — testardo e un po’ folle — volevo fare qualcosa di mio, sfondare sul mercato con idee differenti, che mi appartenessero veramente.
Ho iniziato alle superiori, quando conobbi un mio ex professore coinvolto in un progetto motociclistico con Caterham. Entrai in officina con la voglia di imparare e cominciai dalle basi: montaggio, costruzione, motori… Vedere da vicino l’artigianalità tipica dell’Emilia-Romagna è stata un’esperienza incredibile.
Quando l’azienda è passata completamente sotto la mia guida, la prima decisione è stata chiara: riportare la produzione in Italia.
Desideravo creare pochi prodotti davvero esclusivi, curati in ogni dettaglio, con la qualità e l’artigianalità che solo il Made in Italy può offrire.
Da lì è nato un team di giovani talenti, entusiasti di contribuire al progetto. Il nostro obiettivo non era soltanto portare avanti il design nel mondo delle biciclette, ma trasferire in quel settore lo spirito e le linee delle moto.
Questo approccio ci ha permesso di avere un impatto internazionale: la stampa e i social hanno iniziato a raccontare la nostra storia, riconoscendo nei nostri prodotti tratti innovativi e distintivi. Questa visibilità ci ha dato la forza di continuare sulla nostra strada. È così che siamo arrivati a costruire e personalizzare le nostre creazioni per clienti di tutto il mondo.
La parola imprenditore porta con sé un peso che ancora non sento mio: credo si debba guadagnare col tempo. La strada è ancora lunga, e dobbiamo continuare a salire.
Oggi siamo una realtà piccola composta da una decina di persone, più alcuni collaboratori esterni. Crediamo nei giovani e nel valore delle collaborazioni con scuole e università: negli anni abbiamo lavorato con l’UNIMORE e con lo IED di Torino, dando spazio a nuovi talenti che condividono la nostra passione per il design.
Il nostro sogno è costruire un luogo dove idee e persone possano crescere insieme, trasformando la creatività in realtà.
I miei punti di riferimento? Tante aziende locali, non necessariamente legate alla Motor Valley, che mi hanno dato consigli preziosi e condiviso le loro esperienze. Il primo è mio nonno, che da imprenditore mi ha insegnato il valore della dedizione e del lavoro. Ho sempre guardato con rispetto alle persone più adulte e con esperienza, che per me rappresentano veri e propri punti di riferimento.
C’è poi una persona che non ho mai conosciuto, ma che è sempre stata una grande fonte di ispirazione per la mia idea di azienda: Horacio Pagani. Ho letto tutto ciò che potevo su di lui, guardato interviste e documentari, e ho sempre cercato, nel mio piccolo, di seguirne l’esempio.
Per me, la Motor Valley non è solo un luogo: è un modo di pensare, il terreno dove nascono le nostre idee. Qui si respira un senso di appartenenza unico: la storia di marchi come Ferrari, Lamborghini, Maserati, Bugatti e Landini… è una fonte inesauribile di ispirazione. Parliamo di motori, certo, ma anche di tecnologia, creatività e di quella voglia di inventare che da sempre contraddistingue l’Emilia-Romagna.
La cosa bella degli emiliani è proprio questa: la voglia di fare, di mettersi in gioco, di percorrere anche strade che sembrano impossibili, ma spesso si rivelano vincenti. Le storie di aziende nate da zero e diventate brand riconosciuti nel mondo ci trasmettono energia, motivazione e ci spingono a migliorare ogni giorno.
Ricordo quando da piccoli seguivamo Schumacher in Formula 1 e Valentino Rossi in MotoGP, sognando di diventare piloti. L’odore della miscela, dei motorini, dei trattori… per me è come un profumo familiare che riempie la stanza. Siamo nati in questa atmosfera: la Motor Valley è parte di noi, ci ha trasmesso la passione che ancora oggi ci alimenta.
All’estero, essere percepiti come un’azienda Made in Italy dell’Emilia-Romagna conta tantissimo, soprattutto negli USA. Quando i nostri clienti vengono a trovarci, spesso visitano il Museo Ferrari, Lamborghini e altri simboli della Motor Valley. A me piace fargli conoscere il nostro territorio: la campagna, i contadini, le radici emiliane. Li porto nei caseifici, a mangiare specialità reggiane, nei vigneti di lambrusco. Vedendo cosa significa l’emilianità, rimangono entusiasti. Far parte dell’Associazione Motor Valley è valore aggiunto: ci dà visibilità, prestigio e ci collega a una rete di eccellenze italiane riconosciute in tutto il mondo.
Il segreto è non smettere mai di credere nella propria passione. Un’idea va coltivata, anche quando sembra impossibile: perché nel momento in cui smetti di crederci, smetti anche di farla vivere.
Puoi inciampare, sbagliare, vedere un progetto andare storto. Ma ogni errore insegna qualcosa, e ogni caduta ti prepara al prossimo passo. Anch’io, più di una volta, mi sono detto: “Ma chi me lo fa fare?”. Eppure, dentro di me, sapevo che la risposta era semplice: crederci e continuare, un passo alla volta.
Un’altra regola fondamentale è fidarsi delle persone che ti stanno accanto. La fiducia è essenziale: ascoltare gli altri, confrontarsi, credere nel loro contributo. Se avessi cercato di fare tutto da solo, non sarei mai arrivato fin qui.
Nessuno è perfetto, ma le soluzioni nascono dal confronto, dai progetti condivisi, dai successi e anche dai fallimenti. Mi confronto spesso con il mio team sui problemi aziendali, perché per me siamo tutti uguali. Anche quando devo prendere decisioni complesse, l’obiettivo resta uno solo — raggiungerlo insieme, con passione e spirito di squadra.
L’ambizione di Filippo Beltrami è contagiosa. La sua storia ci ricorda che l’imprenditoria è un viaggio fatto di sogni, idee, ostacoli, resilienza, fiducia… e duro lavoro. Sono gli ingredienti che conosciamo bene: quelli che, quando si mescolano nell’aria della Motor Valley, trasformano i sogni in realtà.
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