UniBo Motorsport: intervista agli studenti della Squadra Corse dell’Università di Bologna

foto di gruppo degli studenti dell'Università di Bologna tutti con la maglietta Unibo Motorsport e la monoposto da loro progettata

UniBo Motorsport è un progetto nato nel 2009 dalla passione di un piccolo gruppo di studenti di ingegneria con lo scopo di collegare la realtà accademica a quella industriale. Nasce così la Squadra Corse dell’Università di Bologna, che nel corso degli anni si è ampliata sempre di più, coinvolgendo studenti di facoltà diverse con un unico obiettivo: progettare e sviluppare dei prototipi di auto e moto elettriche e a combustione e di competere con i propri modellini all’interno di circuiti e gare, confrontandosi con altre squadre universitarie provenienti da tutto il mondo.

Con l’aiuto di Gabriele Cernicchi e Davide Bertozzi, rispettivamente Team Leader e CTO del prototipo moto elettrica, abbiamo avuto la possibilità di conoscere da vicino il mondo UniBo Motorsport.

Five prototypes of electric bikes on wet grid
Cinque prototipi di biciclette elettriche sulla rete bagnata

UniBo Motorsport è una realtà universitaria che investe sui giovani, ma di cosa si tratta nello specifico?

UniBo Motorsport è la Squadra Corse dell’Università di Bologna, una realtà il cui scopo è quello di permettere agli studenti di mettere in pratica le nozioni apprese dai corsi di laurea progettando, realizzando e mettendo in pista dei prototipi da corsa, sia a 2 che a 4 ruote, sia elettrici che a combustione.
Questi prototipi vengono poi fatti gareggiare in competizioni che si tengono su circuiti internazionali (a volte anche su circuiti di F1) tra le Università di tutto il mondo. Va tenuto conto che si tratta di una competizione ingegneristica, dove conta tanto la prestazione su pista quanto la buona gestione del progetto, delle risorse e delle finanze a disposizione.

Oltre a questo, UniBo Motorsport è anche una famiglia: un luogo di ritrovo per persone appassionate di Automotive e di Motorsport, tutti con l’unico obiettivo di realizzare la macchina o la moto migliore.

Come si entra a far parte di questo team?

Ogni anno, con l’inizio delle lezioni universitarie, viene svolto un momento di “recruiting” durante il quale vengono esposti i prototipi della stagione precedente e viene presentato il progetto per avvicinare gli studenti interessati. A questa fase ne segue poi una di scrematura tramite un test scritto. I candidati che lo superano vengono infine selezionati tramite un colloquio individuale con i referenti del team, che variano in base al reparto per cui si presenta la candidatura.

Ognuno ha il proprio compito all’interno del team, come vengono definiti i diversi ruoli?

L’organigramma che viene adottato oggi è ovviamente frutto dell’esperienza degli ultimi anni. La squadra è composta da un Team Leader, che si occupa della gestione operativa ed amministrativa; un responsabile Marketing e tre Direttori Tecnici (CTO), il cui lavoro è quello di coordinare i diversi responsabili di reparto (ad esempio, i reparti Aerodinamica, Telaio, Powertrain, ecc.) e definire le scadenze e le priorità del progetto. I singoli responsabili di reparto gestiscono poi il lavoro di un gruppo più ristretto di persone, coordinando i vari lavori che il reparto deve svolgere per far sì che l’auto sia prestante e conforme al regolamento.

Tipicamente, il turnover delle figure di responsabilità all’interno del team è annuale, di conseguenza ogni responsabile identifica una o due persone che possano ricoprire lo stesso ruolo e poi, tramite un consiglio direttivo che comprende tutti i responsabili, ci si confronta sull’organigramma dell’anno successivo, andando ad eleggere le persone per ogni ruolo.

Come avviene la scelta del pilota che correrà nelle competizioni, e quali sono le sue responsabilità?

La scelta del pilota avviene, anche in questo caso, tramite una selezione apposita, che si svolge in kartodromo tramite una sessione in pista. Tra i candidati (solitamente circa 50-60), vengono scelti quelli che si classificano meglio sulla base di diversi aspetti, come il tempo migliore sul giro, ma anche il numero di tagli o errori di altro tipo.

La responsabilità del pilota è soprattutto nei confronti del veicolo e del lavoro che gli altri membri hanno fatto per fornirgli un prototipo funzionante, affidabile e prestante. È anche colui che fornisce feedback agli ingegneri che progettano e mettono a punto l’auto. Il suo riscontro è utile per capire come impostare alcuni sottosistemi per migliorare le prestazioni del veicolo, oltre che per identificarne i punti deboli in vista della progettazione per l’anno successivo.

Prototype of a single-seater car with group of students on test circuit
Prototipo di auto monoposto con gruppo di studenti sul circuito di prova

Sono previsti dei momenti di formazione durante questo percorso?

Certamente, lo stesso percorso rappresenta in realtà un lungo periodo di formazione, costellato da tantissime opportunità.
La sola esperienza di lavorare all’interno di un team permette, soprattutto ai membri più giovani, di crescere molto dal punto di vista tecnico ed organizzativo, imparando a sperimentare e ad interfacciarsi con reparti diversi, oltre che ad applicare nozioni che in Università rimangono puramente teoriche. Si ha la possibilità di completare quindi il percorso universitario con un aspetto molto più pratico.

Durante la nostra esperienza, grazie ai partner, abbiamo poi svariate opportunità di formazione: dalla possibilità di organizzare dei seminari con temi specifici del settore motorsport, fino ad arrivare alla stretta collaborazione con alcune aziende, come ad esempio quella con i nostri Main Partner, Ducati e Lamborghini.

Per riportare un esempio concreto, con Lamborghini abbiamo avuto quest’anno la possibilità di laminare due monoscocche integrali in carbonio per le nostre due vetture, direttamente all’interno del Centro Sviluppo Compositi di Sant’Agata Bolognese. Questo ha significato per i membri del team un momento di formazione pratica estremamente utile, permettendo anche ad alcuni di loro di svolgere attività di tesi o tirocinio.

Collaborazioni di questo tipo sono all’ordine del giorno e vengono ricercate ed avviate con tutte le aziende partner del progetto.

Che ruolo ha l’Università all’interno di UniBo MotorSport?

L’Università è il nostro collante, è il nostro bacino di appartenenza perché tutti i membri sono studenti universitari.

L’Università ci mette poi in un’importante condizione di autonomia e ci fornisce un luogo dove poter svolgere tutte le mansioni necessarie per adempiere ai nostri obiettivi.
Tramite contatti con professori che hanno interesse nel supportare il progetto, riusciamo poi ad avere accesso ad alcuni laboratori universitari per svolgere test/lavorazioni con il loro supporto, e questo è per noi fondamentale

Come si articola la giornata tipo di uno studente che è parte del team UniBo MotorSport?

Lo studente medio del team si reca in Università per seguire lezioni e/o preparare esami durante la mattinata. Sul tardo pomeriggio si reca in officina, dove trova il suo team che lo aspetta per lavorare. Qui applica le conoscenze apprese durante il percorso accademico e allo stesso tempo ne acquisisce altrettante sul campo, progettando, realizzando e testando componenti di qualsiasi tipo che verranno applicate al prototipo.

In base al periodo dell’anno, quando ci si reca in officina si lavora su programmi di progettazione/simulazione oppure si realizzano componenti della moto, dall’elettronica al telaio in composito.
Nel weekend, durante la stagione di test, lo studente membro del team va a testare i prototipi con la squadra, lavorando spalla a spalla con i colleghi.

front photo of the car with blue red background and lion logo
foto frontale dell'auto con sfondo blu rosso e logo del leone

Tra i vostri partner ci sono nomi rilevanti della Motor Valley, come l’Autodromo di Imola, Lamborghini e la Fondazione Ducati. In che modo supportano il vostro lavoro durante l’anno e in preparazione alle competizioni?

Ogni partner ci supporta in maniera diversa e ha degli interessi diversi nel collaborare con noi.

I due main partner, Lamborghini e Ducati, ci forniscono sia un supporto economico che tecnico. Il supporto economico ci permette di acquistare componenti commerciali necessari ed eseguire lavorazioni meccaniche per realizzare i nostri prototipi. Il supporto tecnico, invece, ci viene fornito in varie forme. Lamborghini, ad esempio, ci ospita all’interno dei propri stabilimenti per la realizzazione delle monoscocche in carbonio.

L’Autodromo di Imola, invece, ospita da ormai due anni il nostro consueto “Unveiling”, l’evento di presentazione dei prototipi che tutti gli anni ci permette di mostrare ai nostri partner il lavoro svolto durante l’anno, oltre che di fungere da grande opportunità di networking.

Che cosa rappresenta per voi essere parte della Motor Valley?

La Motor Valley è per noi anzitutto un’opportunità. Con il suo ecosistema di aziende, realtà diverse e persone appassionate di motori è senza dubbio la zona italiana più florida per il settore dell’automazione, della meccatronica, dell’automotive e del motorsport in particolare.

La Motor Valley rappresenta un territorio che ci permette di coltivare la nostra passione e di crescere sotto tanti aspetti, tra cui quello tecnico, personale ed organizzativo.

foto di gruppo di tutti i team partecipanti alla Formula SAE all'Autodromo di Varano de Melegari con bandiere e mani alzate

Parliamo di competizioni. Con quante altre squadre universitarie vi confrontate durante le gare, e che tipo di rapporto c’è tra di voi?

Per quanto riguarda la Formula SAE, al mondo sono presenti circa 550 team, di cui 270 in Europa; durante una singola competizione il numero di squadre iscritte può variare tra le 50 e le 100, distribuite tra le varie categorie: CV (Combustion Vehicle), EV (Electric Vehicle) e DV (Driverless Vehicle).

Per quanto riguarda la MotoStudent, invece, nella competizione principale che si tiene ad Aragon i team internazionali sono all’incirca 80, divisi nelle due categorie “Petrol” ed “Electric”.

Il rapporto tra squadre è ovviamente di competizione, ma non mancano mai degli avvicinamenti amichevoli che, a volte, portano ad una vera e propria collaborazione e amicizia.

Quali sono le competizioni a cui partecipate ogni anno?

La Formula SAE Italy, come evento di casa, è la prima competizione a cui partecipiamo ogni anno a Varano de’ Melegari.
Ci sono poi diverse competizioni nel resto d’Europa a cui cerchiamo ogni anno di essere ammessi tramite gli appositi test d’ammissione: FSG (Germany, Hockenheim Ring), FSA (Austria, RedBull Ring), FSEast (Mogyorod, Hungaroring), FSS (Spain, Montmelò), ecc.

Quest’anno saremo presenti a quattro importanti competizioni, la Formula SAE Italy (CV + EV), la Formula Student Austria (EV), la Formula Student East (CV) e la Formula Student Alpe Adria (EV + CV).

Per quanto riguarda il progetto moto elettrica, le competizioni principali sono la MotoStudent electric ad Aragon e il Moto Engineering Italy.
Entrambe sono competizioni a sfondo ingegneristico, in cui non vince il team che taglia il traguardo per primo ma viene valutata la qualità ingegneristica e manageriale alla base del progetto tramite documentazione e presentazioni.

La Formula SAE è alle porte, come vi sentite? Quali sono le vostre aspettative e quali sono le squadre da tenere nel mirino?

Il nostro punto di riferimento sono solitamente le squadre tedesche, che tipicamente dettano legge in tutto il campionato.
Detto ciò, non abbiamo particolari preoccupazioni nei confronti delle altre squadre. Pensiamo sempre a dare il massimo e a portare a casa il miglior risultato possibile, nei limiti delle nostre capacità. Per il resto siamo gasatissimi, non vediamo l’ora di portare in pista i nostri prototipi!

Il gruppo di studenti vincitore festeggia con le targhe premio

Quali sono i momenti di maggiore soddisfazione durante questo percorso?

Il percorso è un rollercoaster di emozioni, ci sono tanti momenti intensi di lavoro e impegno, seguiti da una grande gratificazione per i risultati ottenuti.
La soddisfazione principale è sicuramente quando, lavorando in gruppo, si trovano soluzioni innovative. Non da meno è vedere il prototipo che prende vita grazie al proprio lavoro e al proprio impegno.

Cosa porterà l’esperienza in UniBo Motorsport al vostro futuro? Vi piacerebbe continuare la carriera nell’ambito del MotorSport?

Quest’esperienza influirà sensibilmente sulla nostra carriera lavorativa; il Team ci aiuta ogni giorno a superare i limiti, ad acquisire nuove skills, ad imparare a lavorare e a collaborare all’interno di una squadra. La crescita dei membri non è solamente una crescita tecnica ma anche umana ed interpersonale, e questo è fondamentale per entrare nel tessuto lavorativo e apportare migliorie e innovazione.

Molti studenti ambiscono a proseguire la carriera nell’ambito del MotorSport e il Team è un ottimo trampolino di lancio per raggiungere questo obiettivo. Altri studenti puntano invece ad entrare in realtà maggiormente aziendali. È un’esperienza che ci permette di spaziare tra diversi ambiti e di capire quale sia la strada migliore per il nostro futuro lavorativo.

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