Racconti dalla Motor Valley
Intervista a Nadia Padovani: la prima donna in Italia a guidare un team di MotoGP
Il team Gresini Racing è una squadra motociclistica fondata nel 1997 da Fausto Gresini, due volte campione del mondo nella classe 125cc. Negli anni, il team ha raggiunto molti successi sportivi e oggi è composto da una squadra unita e vincente, che nella classe regina vanta la presenza dei fratelli Marquez.
Nadia Padovani, vedova di Fausto scomparso circa tre anni fa, è oggi il volto che guida il team Gresini. Dopo la morte del marito, Nadia ha preso una delle decisioni più difficili della sua vita: proseguire l’attività a cui Fausto aveva dedicato tutta la sua vita. Così, è diventata la prima donna in Italia a guidare un team di MotoGP.
Tre anni fa prendevi in mano il Team Gresini. Ci puoi fare un bilancio di questa avventura?
Questa avventura, sebbene impegnativa, ci sta dando grandi soddisfazioni. Non è sempre facile, sia fisicamente che psicologicamente, ma sappiamo dove vogliamo arrivare. Insieme, stiamo ottenendo sempre nuovi successi, come avere nel nostro team non solo Alex Marquez, ma anche Marc.
Quali sono stati il momento più emozionante e la decisione più difficile di questi anni?
Il momento più importante di questi anni è stata sicuramente la vittoria di Enea Bastianini nel primo Gran Premio della stagione 2022 in Qatar, un giorno indimenticabile e pieno di emozioni. La scelta più difficile e coraggiosa è stata decidere di restare nel Motomondiale anche dopo la scomparsa di mio marito Fausto.
Il binomio Ducati – Marquez sembrava qualcosa di impensabile, voi lo avete reso realtà. Tre anni fa lo avresti mai immaginato?
Tre anni fa, avere nella nostra squadra Marc Marquez, otto volte campione del mondo, sembrava un sogno lontano. Oggi, averlo nel nostro team ci onora e ci rende molto orgogliosi del percorso professionale che stiamo facendo.
Che rapporto si instaura con un 8 volte Campione del Mondo?
Il rapporto con Marc Marquez, come con tutti i nostri piloti, si basa sugli stessi principi. Nella nostra grande famiglia del racing, puntiamo a creare legami fondati sulla fiducia e sulla sincerità.
Nei momenti liberi, scherziamo e ridiamo insieme, cercando di mantenere un clima sereno, anche nei momenti più difficili. Come una vera squadra, gioiamo per le vittorie e ci confortiamo nelle sconfitte. Io cerco sempre di far sentire loro la mia presenza, con un semplice abbraccio voglio che sappiano che possono sempre contare su di me, nei momenti più belli ma anche, e soprattutto, quando le cose si fanno più difficili.
In questi anni, com’è cambiato il tuo rapporto con il mondo delle corse?
Da appassionata e spettatrice, sono diventata una protagonista, salendo concretamente sul palco.
Il mio rapporto con le corse è cambiato radicalmente. Non è sempre facile, ma posso dirmi orgogliosa di quello che sto facendo, per il momento me la sto cavando egregiamente.
Quali sono i valori fondamentali che ritieni siano importanti per il successo nel mondo delle corse?
Restare se stessi, credo sia un elemento fondamentale, insieme all’umiltà, ricordandosi che non si finisce mai di imparare e migliorare. In questo mondo poi, per avere successo è imprescindibile avere una forte passione, essere motivati, dare il massimo e fare spesso sacrifici. In molte occasioni si devono prendere decisioni importanti, e in quei momenti la determinazione è essenziale.
Oltre ai valori personali, ci sono quelli che riguardano l’intero team. È molto importante motivare ogni membro della squadra, valorizzandolo, rispettandolo e incoraggiandolo a dare sempre il meglio, anche sotto pressione. Infine, una condizione necessaria per il successo è avere chiari gli obiettivi comuni del team, così da poterli raggiungere insieme.
Cosa significa per te essere la prima donna a guidare un team di MotoGP?
Non è facile essere una donna in un mondo prevalentemente maschile. È molto importante conquistarsi la credibilità agli occhi degli altri, proprio per questo essere la prima donna a guidare un team in MotoGP è una sfida quotidiana.
In questi tre anni, credo di aver dimostrato molto con la mia squadra. Insieme, abbiamo raggiunto grandi risultati, grazie alla nostra professionalità. Questo ha sicuramente contribuito a far sì che oggi un otto volte campione del mondo faccia parte del nostro team.
Chi è Nadia Padovani al di fuori della MotoGP?
Sono una donna, una mamma e una lavoratrice. Faccio quello che fanno molte: cucino, vado a fare la spesa e sto con i miei quattro figli, cercando di essere sempre allegra e sorridente.
In poche parole, cerco di essere sempre me stessa, senza distinguere tra la Nadia Padovani della vita quotidiana e quella nel mondo della MotoGP.
Se pensi alla Motor Valley, qual è la prima cosa che ti viene in mente?
Quando penso alla Motor Valley, la prima cosa che mi viene in mente è il Made in Italy: i settori delle auto, delle moto e tutte le industrie che rappresentano la terra dei motori in Italia e nel mondo. Penso anche all’arte, ai musei e ai prodotti enogastronomici che ci caratterizzano.
Gli emiliani e i romagnoli sono persone semplici, allegre e determinate, capaci di affrontare qualsiasi situazione con il sorriso. Penso all’alluvione dello scorso anno che ha devastato il nostro territorio: con le maniche rimboccate, abbiamo rimosso il fango e ci siamo rimessi in gioco, mentre in sottofondo risuonava “Romagna Mia”.