Racconti dalla Motor Valley

Intervista a Horacio Pagani. Dalle pampas argentine alla Motor Valley.

1955, Casilda, Argentina.
Il 10 novembre 1955 nasce Horacio Pagani, fondatore e proprietario della Pagani Automobili. La casa modenese, nata nel 1991 a San Cesario sul Panaro, affonda le sue radici nelle pampas argentine degli anni ’60, e in alcuni semplici modellini automobilistici intagliati nel legno di balsa dal giovane Horacio.

La passione e il talento di Horacio emergono fin dalla più tenera età. A 14 anni insieme all’amico Gustavo Marani costruisce due minimoto, e solo un anno più tardi, prima di terminare la scuola superiore, costruisce un veicolo a quattro ruote partendo da un kit di carrozzeria in plastica rinforzata offerto da un’azienda di Mar del Plata. È l’inizio di un lungo percorso che lo porterà in Emilia-Romagna, e che renderà le sue creazioni dei prodigi ingegneristici.

Horacio Pagani è un visionario. Un uomo che ha dedicato gran parte della sua vita alla ricerca dei materiali, delle prestazioni e di linee scolpite dal vento. Lo abbiamo intervistato nel suo atelier, e insieme a lui abbiamo ripercorso la sua infanzia, i suoi primi anni in Italia, il periodo in Lamborghini, la nascita della Pagani Automobili e la sua visione della Motor Valley.

Il sogno alla base di tutto

Giovanissimo, appena dodicenne, Horacio sogna Modena, e con essa la possibilità di trasformare in realtà le sue fantasie: disegnare e costruire le mie macchine.

I tempi in Lamborghini

Nel 1983 approda in Lamborghini come operaio di terzo livello. Partito dal basso, Pagani si ritrova ben presto a capo di un team che sviluppa la prima vettura al mondo costituita interamente di materiali compositi, la Countach Evoluzione. Una vettura che detterà le basi per tutte le future applicazioni della fibra di carbonio e dei materiali compositi nell’industria automobilistica.

La Motor Valley per Horacio Pagani

Una collezione esclusiva delle edizioni limitate che hanno fatto la storia del marchio, dai primi bozzetti agli ultimi modelli di Zonda e Huayra. Quello del Museo Horacio Pagani è un viaggio attraverso la storia, che riporta alla luce progetti inediti, mai realizzati, ma testimoni di una visione pionieristica del giovane designer, insieme ad altri esclusivi disegni di tangibile importanza. È anche uno dei prestigiosi luoghi della Motor Valley, che per l’occasione ha ospitato la nostra intervista.

Nella Motor Valley, Pagani vede una terra sempre più ricca di opportunità: “Credo che sia un momento straordinario per questa regione. Ci vuole unità, collaborazione fra le aziende. Ci vuole freschezza di idee, apertura mentale, perché dobbiamo lavorare tutti per dare qualcosa in più a questo territorio.”

La Zonda

Nei primi anni ’90, ancora in forza alla Casa del Toro, Pagani si cimenta nella progettazione di una nuova vettura in occasione del 30° anniversario della Lamborghini, ma il progetto si arresta a causa della crisi economica scatenata dalla Guerra del Golfo. Lo stallo creato dagli eventi bellici convincono Pagani a orientare la sua ricerca altrove. Inizia a dare vita al suo sogno più ambizioso: una supercar tutta sua. Sogno che si concretizza nel marzo del 1999 al Salone dell’automobile di Ginevra.

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