Racconti dalla Motor Valley

Intervista a Giampaolo Dallara. Un'eccellenza nata in un garage di casa.

Quella di Giampaolo Dallara è una storia di grande passione, cristallino talento, immensa tenacia e perpetuo entusiasmo. Una storia iniziata ancora prima del 1972, quando Dallara decide di utilizzare il suo garage come sede principale per fondare l’omonima azienda.

Nato il 16 novembre del 1936 a Varano de’ Melegari, in provincia di Parma, Giampaolo Dallara si fa le ossa in Emilia-Romagna, lavorando per quei marchi automobilistici che già negli anni ’50 esportavano in tutto il mondo il mito della Motor Valley.

Ferrari, Maserati e Lamborghini. L’esperienza di Giampaolo Dallara viene forgiata dentro le grandi case automobilistiche della Motor Valley  

Più ordine, prego”. È la prima frase che Enzo Ferrari lascia scritta con penna viola in un foglietto di carta sulla scrivania di Giampaolo Dallara. È il dicembre del 1959 quando il giovane ingegnere affronta, da neolaureato, la sua prima e significativa esperienza nel mondo del lavoro. Lo fa per il Cavallino Rampante, in qualità di assistente dell’ingegner Carlo Chiti, all’epoca direttore tecnico del Reparto Corse della casa automobilistica di Maranello.

Passa poi in Maserati, dove resta per due anni lavorando a fianco dell’ingegnere Giulio Alfieri, il genio dei motori che firmò tanti grandi capolavori del Tridente sia per le corse che per la produzione di serie. La sua crescita professionale prosegue poi in Lamborghini, dove progetta la mitica Miura, insuperato capolavoro di design che inaugura l’era delle supercar a motore centrale.

Il mondo delle corse, la tecnologia che avanza e una passione che rimane indissolubile. Dal garage di casa ai primi telai monoposto alla Dallara Stradale

Il 1969 è l’anno in cui Giampaolo Dallara, sempre più consapevole del suo potenziale, approda alla De Tomaso, marca automobilistica fondata a Modena nel 1959 dal pilota italo-argentino Alejandro de Tomaso. Qui Dallara progetta una monoposto di Formula 2 fortemente innovativa, caratterizzata da un telaio monoscocca tubolare in lamiera chiodata di ispirazione aeronautica, con una elevata rigidità torsionale. Poi l’acquisizione della De Tomaso da parte della Ford e la volontà di realizzare qualcosa di suo convincono l’ingegnere emiliano a compiere il grande passo.

È il 1972 quando, nel garage della sua casa di Varano Melegari, posta tra la chiesa e il campo da calcio, l’Ing. Dallara fonda la “Dallara Automobili da Competizione”. Insieme a lui ci sono pochi, ma fidatissimi, collaboratori. Quello che all’epoca poteva sembrare un salto nel buio si rivelerà una scelta vincente. Negli anni, Dallara diventerà sinonimo di corse in tutto il mondo, nel segno della continua “ricerca dell’eccellenza”. La casa in cui Giampaolo realizzerà una meraviglia dietro l’altra, fino alla creazione di una vettura da corsa stradale, il sogno nel cassetto che si concretizza nel 2017.

L’ottimismo per una terra di talenti dal potenziale ancora inespresso 

Con più di 700 dipendenti, oggi l’azienda di Varano de’ Melegari è una grande realtà che progetta e costruisce auto da corsa e stradali (la Dallara Stradale, una biposto come mai se n’erano viste prima) e un edificio della recente costruzione: la Dallara Academy, sede in cui si svolge la formazione delle giovani leve.

“Se lavoriamo insieme non ce n’è per nessuno”. È questo l’auspicio che Giampaolo Dallara rivolge a una terra, la Motor Valley, che tanto ha dato, e al tempo stesso tanto deve, al genio e all’intraprendenza di questo suo grande esponente e ambasciatore.

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